Zygmunt Bauman. Sicurezza e insicurezza nella modernità liquida con un'intervista inedita

2019 ◽  
pp. 141-156
Author(s):  
Francesca Farruggia
Keyword(s):  
2020 ◽  
pp. 78-96
Author(s):  
Ferruccio Cabibbe
Keyword(s):  

Si fa l'ipotesi che la capacità simbolica, la relazione che l'essere umano ha con i simboli, sia profondamente influenzata dalla componente sociale. Si ritiene che questo aspetto non sia stato sufficientemente considerato in campo psicologico, in particolare junghiano. Il processo individuativo è descritto da Jung in termini quasi esclusivamente "verticali". Si discute la separazione operata da Jung tra segni e simboli veri: tale separazione mantiene la sua validità, ma deve essere vista in modo più elastico per non rischiare di creare una frattura in quella che è considerata una scala della densità di significato. La capacità simbolica in realtà è oggi compromessa su entrambi i versanti. Le conseguenze della postmodernità in generale (nella descrizione di Zygmunt Bauman) e il fenomeno internet in particolare sono visti sia in relazione agli effetti più strettamente neurobiologici che a quelli di tipo più propriamente psicologico. Tra le conseguenze più importanti dell'uso costante di internet si notano in particolare la difficoltà nella lettura approfondita di testi e nella riflessione e la compromissione della memoria a lungo termine.


2016 ◽  
Vol 59 (73) ◽  
pp. 177 ◽  
Author(s):  
[Fernando Sancén Contreras]
Keyword(s):  

2019 ◽  
Vol 10 (5) ◽  
pp. 581-592
Author(s):  
Shinhyung Seong
Keyword(s):  

2020 ◽  
Vol 50 (2) ◽  
pp. 335-354
Author(s):  
Søren Blak Hjortshøj

AbstractIn recent cosmopolitan work, scholars such as Julia Kristeva, Zygmunt Bauman, Jacques Derrida, and Ulrich Beck have represented the stranger as a universal ideal for our global age and Georg Simmel’s stranger in the Exkurs über den Fremden has been emphasized as a model for this ideal. While these uses can be justified by generalized passages in Simmel’s essay, they still omit the problem of European Jewish historical exemplarity. Thus, in the decades before Simmel’s essay, this stranger type was already a well-developed figure related to the so-called Jewish question. Georg Brandes and Henrik Pontoppidan used the Jewish stranger to evaluate the societal changes of the fin-de-siècle period and questions of progress vs. decay. Yet, their work limited the stranger to a specific type of Jewishness not including other marginal existences. Hence, reading Simmel with Brandes and Pontoppidan outlines the boundaries of this stranger type as it raises questions regarding recent cosmopolitan uses of Simmel’s stranger.


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