SOCIOLOGIA DEL LAVORO
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Published By Franco Angeli

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2021 ◽  
pp. 247-256
Author(s):  
Daniele Di Nunzio ◽  
Marcello Pedaci ◽  
Fabrizio Pirro ◽  
Emanuele Toscano

2021 ◽  
pp. 110-133
Author(s):  
Flavio A. Ceravolo ◽  
Michele Rostan
Keyword(s):  

A seguito delle riforme dei sistemi di istruzione superiore realizzate negli ultimi decenni nei paesi europei, le università sono state incoraggiate ad aprirsi al contesto socio-economico e a impegnarsi maggiormente in quella che è stata chiamata la loro "terza missione" sia nella sua dimensione economica sia in quella dell'impegno pubblico e sociale. Basandosi sui dati raccolti intervistando un campione di più di cinquemila accademici italiani, l'articolo mostra quanto sia ampia l'adesione alla richiesta di maggiore apertura dell'università verso la società e l'economia, quanto siano condivise le finalità economiche e sociali della terza missione a livello individuale e di dipartimento, quanto sia intenso l'impegno degli accademici nelle attività di public engagement e se tale impegno poggi o meno su due basi distinte, una di tipo valoriale e una di tipo organizzativo.


2021 ◽  
pp. 157-177
Author(s):  
Davide Filippi
Keyword(s):  

Il presente contributo analizza la relazione che intercorre tra il percorso professionale dei ricercatori universitari e le forme e i significati che questi assegnano al proprio Curriculum Vitae. L'autore si concentra nel collocare dal punto di vista teorico il dispositivo rappresentato dal Curriculum Vitae all'interno dei paradigmi governamentali istituiti dal neoliberalismo e delle relazioni sociali da essi determinati. In questo senso, l'emergere di quello che in letteratura è definito come un Self Neoliberale è particolarmente visibile all'interno delle strutture standardizzate che organizzano un "buon CV", il quale agisce in modo performante nel dare una specifica forma alle soggettività accademiche. Dal punto di vista empirico, l'autore mette in relazione le informazioni raccolte attraverso ventiquattro interviste in profondità a ricercatori e ricercatrici precari italiani con l'analisi dei CV che gli stessi soggetti avevano inviato prima dell'intervista stessa.


2021 ◽  
pp. 67-87
Author(s):  
Roberto Serpieri

Lo scopo di questo articolo è dimostrare come le politiche educative che hanno ristrutturato i sistemi educativi dagli anni '80 e che si sono diffuse in tutto il mondo occidentale, puntato sulla leadership come leva per il cambiamento. Discorsi, paradigmi e ‘nuovi' esperti hanno infatti rimodellato il ruolo dei dirigenti scolastici in senso managerialista, per implementare nelle scuole tecnologie, metodi, strumenti e perfino teorie e valori provenienti dai settori privati ed imprenditoriali. Qui sono presentate le teorie che hanno sostenuto tali cambiamenti, impattando perciò sulla leadership educativa come professione. Una mappa concettuale distingue i discorsi, welfarista, managerialista e ‘critici', così come le premesse ontologiche ed epistemologiche che sostengono le teorie della leadership. Con questa cornice, le ricerche empiriche sulla leadership educativa, condotte di recente sia a livello internazionale che italiano, sono criticamente discusse alla luce di questo scivolamento della dirigenza scolastica verso un ethos neoliberale.


2021 ◽  
pp. 134-156
Author(s):  
Emiliano Bevilacqua ◽  
Davide Borrelli ◽  
Marialuisa Stazio

Quando si parla di trasformazione in senso manageriale dell'istruzione superiore si fa riferimento a un complesso di innovazioni normative e organizzative - dalla diversificazione competitiva fra strutture accademiche all'uso di indicatori di performance; dalla valutazione amministrativa e standardizzata della ricerca al ricorso a sistemi di premialità - miranti a gestire l'università secondo criteri di efficienza aziendale e di accountability. Con il presente lavoro abbiamo inteso indagare le implicazioni che la managerializzazione dell'ambiente universitario genera nell'ethos del ricercatore, le pressioni cui sottopone la sua deontologia professionale e le reazioni che suscita. In particolare, la nostra ricerca ha inteso esplorare quei focolai di esperienze, di pratiche del sé, di contro-condotte e resistenze che si sono espresse in appelli, iniziative editoriali, movimenti che, a partire da una base locale, hanno conquistato per brevi periodi un rilievo nazionale. Seguendo una metodologia di tipo qualitativo e attraverso il ricorso alle interviste abbiamo individuato tre nuclei discorsivi: la critica del dispositivo centralizzato della valutazione e del management accademico, la resistenza attraverso la forma movimento e i processi di soggettivazione e, infine, la salienza di un punto di vista di genere trasversale ad entrambe queste dimensioni.


2021 ◽  
pp. 43-66
Author(s):  
Gianluca Argentin

Il sistema scolastico italiano ha visto, nell'ultimo decennio, l'adozione di importanti trasformazioni coerenti con la logica del New Public Management. Si ipotizza che questi mutamenti possano aver avuto ripercussioni negative sulla soddisfazione occupazionale degli insegnanti. Adottando una prospettiva di sociologia del lavoro, si analizzando i dati delle Indagini ISTAT sulle forze di lavoro e si pongono diacronicamente a confronto gli insegnanti con altri gruppi occupazionali. Si rileva così che la soddisfazione degli insegnanti non solo è elevata ma anche crescente nel periodo qui considerato, in netto contrasto con le ipotesi sulle ricadute negative delle trasformazioni del sistema scolastico. In conclusione dell'articolo, si formulano possibili interpretazioni di questi risultati inattesi.


2021 ◽  
pp. 27-42
Author(s):  
Eduardo Barberis ◽  
Domenico Carbone

Questo contributo introduce il numero monografico su "Cultura manageriale e identità lavorativa nei sistemi di istruzione". La prima parte ricostruisce il contesto dell'introduzione di misure neoliberali nelle logiche di funzionamento delle pubbliche amministrazioni, definendo le caratteristiche di fondo del New Public Management ed individuando sia la loro rilevanza per i sistemi di istruzione, sia la necessità di non considerare la governance neoliberale come l'unico fattore trasformativo per le professioni e le organizzazioni educative. La seconda parte si concentra sugli effetti degli ingredienti manageriali nelle pratiche professionali, ove appunto le ricette neoliberali si inseriscono su modelli organizzativi preesistenti. La terza parte pone l'attenzione sui risvolti relativi all'identità professionale dei lavoratori e delle lavoratrici dell'istruzione, in particolare sul tema della frammentazione delle professioni e della responsabilizzazione individuale. Infine, vengono introdotti i contributi che fanno parte della special issue.


2021 ◽  
pp. 224-243
Author(s):  
Anne-Iris Romens

Un numero crescente di pubblicazioni in lingua italiana studia il lavoro da remoto, in particolare dopo che il lockdown ha costretto migliaia di lavoratrici e lavoratori a ricorrere a questa modalità lavorativa. Tuttavia, sono poche le ricerche che analizzano l'argomento con una prospettiva di genere. Attraverso la revisione della letteratura, il contributo mette in discussione l'idea secondo la quale il lavoro da remoto permetta di migliorare la conciliazione tra i diversi tempi di vita, riducendo le disuguaglianze in base al genere. L'articolo sostiene che sia necessario contestualizzare il lavoro da remoto, in quanto in un regime di genere asimmetrico come quello italiano, questa modalità può rafforzare la divisione tradizionale del lavoro in base al genere. Si rivisitano inoltre in una prospettiva di genere le nozioni utilizzate nella letteratura per riferirsi al lavoro da remoto e alla conciliazione tra vita e lavoro. Quindi l'articolo studia, contestualizzandolo, l'impatto del lavoro da remoto sulla conciliazione tra tempi di vita. Infine, nelle conclusioni ci soffermiamo sugli ambiti nei quali potrebbero essere svolte ulteriori ricerche.


2021 ◽  
pp. 7-23
Author(s):  
Valeria Pulignano
Keyword(s):  

Questo contributo mette in evidenza le problematicità derivanti dagli effetti della tecnologia digitale sulla democrazia. Tre sono i temi principali che vengo affrontati. Il primo è legato al controllo di sistemi tecnologici avanzati nelle mani di una élite che rischia di aumentare il suo potere e la sua influenza sulle masse di utenti e consumatori che utilizzano le nuove tecnologie. Il secondo tema, direttamente connesso al primo, riguarda la fiducia del pubblico verso le istituzioni democratiche a seguito dell'entrata in campo di sistemi di comunicazione digitale di massa, che spesso sono portatori di disinformazione e notizie false (‘fake news'). Il terzo tema, è quello del ‘capitalismo della sorveglianza', che si lega alle relazioni industriali e di lavoro, nel senso che esamina le implicazioni che questo comporta per la democrazia, intesa come partecipazione diretta e indiretta dei lavoratori sui luoghi di lavoro.


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